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Roma, approvata in regione una legge contro il caporalato in agricoltura

È stata approvata questa mattina dal consiglio della Regione Lazio la legge 'Disposizioni per contrastare il fenomeno del lavoro irregolare e dello sfruttamento dei lavoratori in agricoltura': un testo sintesi delle proposte presentate dalla Giunta, su iniziativa degli assessori al Lavoro e all'Agricoltura e dal Consiglio, in particolare dei consiglieri Bonafoni e Capriccioli.
"Quello di oggi - commenta l'assessore al Lavoro e alla Formazione, Claudio Di Berardino - è un grande giorno per la nostra Regione. Alle 3 e mezza del mattino, col voto del consiglio, il Lazio si è dotato di nuove norme per il contrasto al caporalato e per il supporto al lavoro di qualità in agricoltura. La Legge - spiega - si pone a difesa di una categoria di lavoratori particolarmente esposta allo sfruttamento e pone le basi per un modello virtuoso in agricoltura. Alcune delle azioni previste sono già state avviate quest'estate in forma sperimentale nella provincia di Latina, dimostrando la validità di alcune scelte, come quelle per favorire il corretto incontro tra domanda e offerta di lavoro e l'attivazione di una rete di trasporto con linee dedicate. Intervento, quest'ultimo, reso possibile grazie al fattivo impegno dell'assessore alla Mobilità Mauro Alessandri".
 
"Mentre il Parlamento, con il decreto sicurezza bis, fa un altro passo indietro sui fronte dei diritti, il Consiglio Regionale del Lazio approva una legge a prima firma delle consigliera Marta Bonafoni e mia che mette in campo strumenti concreti per spezzare la vergogna della schiavitù, alla quale nella nostra regione sono soggetti moltissimi braccianti agricoli". Così in una nota Alessandro Capriccioli, capogruppo di "+Europa Radicali" al consiglio regionale del Lazio.
 
"Una schiavitù reale e impiegata su larga scala, che costringe migliaia di lavoratori dell'agricoltura a turni massacranti e a condizioni di vita disumane, per salari da fame e senza alcun diritto. Da oggi la regione Lazio si dota di uno strumento legislativo che combatte la piaga del caporalato puntando all'emersione del lavoro irregolare, prevedendo premialità per le aziende virtuose e la revoca dei benefici per quelle che non rispettano la legge, erogando ai lavoratori servizi di inclusione, di di mediazione culturale e di formazione attraverso i centri polifunzionali, avviando campagne di sensibilizzazione rivolte all'interno della nostra regione e ai paesi di provenienza dei braccianti.
Grazie a questa legge migliaia di persone che fino a oggi non hanno avuto voce potranno finalmente uscire dal silenzio e rivendicare i propri diritti".
 
Secondo l'assessore al Lavoro della Regione Lazio, "per contrastare il caporalato occorre aggredire il fenomeno con una moltitudine di interventi. Come istituzione dobbiamo costruite una rete virtuosa per valorizzare le imprese sane e rendere vantaggioso il rispetto delle regole. Sul fronte del contrasto, infine, continueranno - conclude - le forme di collaborazione con le Prefetture anche con l'attivazione di nuovi protocolli". Enrica Onorati, assessore all'Agricoltura, spiega che l'intervento normativo straordinario, "ha coinvolto istituzioni, forze sociali, mondo imprenditoriale e che, in un momento storico come l'attuale, rappresenta un segnale preziosissimo a tutela dei più deboli e in difesa dei diritti e dei principi sociali. Appare evidente che una legge da sola non basta, ma la strada che abbiamo tracciato oggi è inequivocabile per salvaguardare i lavoratori e sostenere tutte quelle aziende che, operando nella correttezza, garantiscono sviluppo economico e benessere sociale. Abbiamo deciso - aggiunge - di partire dal mondo agricolo per puntare a rafforzare tutti i settori produttivi del nostro sistema economico
 
Daniele Ognibene, capogruppo LeU e vice presidente commissione agricoltura del Consiglio regionale del Lazio: "Abbiamo lavorato duramente ed a lungo per il contrasto a una piaga deleteria come quella del caporalato e sono entusiasta e felice per l'approvazione di questo testo. La regione Lazio ha dato un segnale forte a tutte le altre regioni, anche senza l'aiuto di un Governo assente". L’obiettivo della legge, come enunciato nell'articolo 1, è quello di contrastare lo sfruttamento dei lavoratori e favorire l'emersione del lavoro irregolare nel settore agricolo.
 
"Tra i contenuti della normativa approvata, anche attraverso - continua Ognibene - miei emendamenti, ci sono gli elenchi di prenotazione telematici previsti dall'articolo 3 per fare incontrare domanda e offerta di lavoro e gli indici di congruità (articolo 4), attraverso i quali si definisce il rapporto tra quantità e qualità dei beni e servizi offerti dai datori di lavoro e quantità delle ore lavorate. Molti emendamenti hanno modificato l'articolo 5 della proposta, sui centri polifunzionali per prestare assistenza ai lavoratori, a cui l'opposizione di destra rimproverava il fatto di realizzare un duplicato dei centri per l'impiego. Vari gli emendamenti anche all'articolo 6, che istituisce un osservatorio regionale sul lavoro in agricoltura presso l'assessorato competente in materia di lavoro. Il programma triennale degli interventi è previsto all'articolo 7 e comprende, tra gli altri, l'incentivazione all'assunzione di soggetti che hanno denunciato una o più imprese per ricorso al lavoro irregolare e l'agevolazione del trasporto dei lavoratori da e per il luogo di lavoro.  Le condizioni di accesso ai benefici economici da parte delle imprese agricole sono l'oggetto dell'articolo 8, approvato senza emendamenti, così come il 9 sulle campagne di informazione e azioni di sensibilizzazione. Il regolamento di attuazione è regolato dall'articolo 12 e il monitoraggio di questa legge dall'articolo 13. 430 mila euro per l'anno corrente, 950 mila ciascuno per i due anni seguenti sono le cifre del finanziamento di questa normativa, contenute nell'articolo 15, come emendato dall'assessore Alessandra Sartore. Approvato anche un articolo aggiuntivo per salvaguardare gli stipendi dei tirocinanti della giustizia. Noi continuiamo il nostro lavoro con i fatti approvando leggi, altro come il capitan Fracassa Salvini voler andare a Sabaudia a fare il bagno”.
 
 
Marta Bonafoni, lista civica per Zingaretti: "Da oggi la Regione Lazio ha una nuova legge contro il caporalato in agricoltura, una legge che guarda alla legislazione nazionale e punta allo stesso tempo a fare importanti passi avanti"
 
Bruno Astorre, segretario Pd Lazio: "La nuova legge per contrastare il lavoro irregolare e lo sfruttamento dei lavoratori soprattutto nel settore agricolo è un altro scudo a difesa dei diritti di chi lavora".
 
Rocco Maugliani, segretario provinciale Pd: "Se si vogliono evitare i traffici clandestini di migranti e soprattutto il loro sfruttamento, certe leggi bisogna votarle, non combatterle strenuamente per mere ragioni di calcolo politico.
 
 
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