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Parta dalla scuola la lotta alle disuguaglianze

La chiusura delle scuole sta facendo aumentare in maniera esponenziale le disuguaglianze.

Nel mondo più di un miliardo e mezzo di bambini non è in classe durante questa pandemia.

Per i ragazzi che hanno più bisogno della scuola questo allontanamento avrà una ricaduta che comprometterà l’apprendimento e lo sviluppo, pesando enormemente sul loro futuro.

Il divario digitale sta incrementando ancora di più le disuguaglianza, tra chi economicamente sta bene e chi non ha niente. Chi ha una connessione e strumenti e chi vive ai margini della società. Questi ultimi avrebbero ancora più bisogno di una scuola vicina ed emotivamente coinvolgente.

La scuola dovrà essere uno dei settori dove invertire la rotta in termini di investimento economico e di selezione del personale.

Per troppo tempo, come per la sanità, si è pensato solo ai costi e a come farli quadrare.

Penso per esempio al dimensionamento scolastico.

La scuola è stata spesso spaccata in due, da una parte gli insegnanti che vedono il proprio lavoro come una missione e dall’altra quelli che lo vedono come ripiego per una sfortunata carriera.

I primi sono motivati ed hanno cercato in questa pandemia di rigenerarsi, cercando modalità di insegnamento sempre innovative ed efficaci. I secondi sono scappati, oppure hanno delegato alle famiglie l’intero peso dell’insegnamento.

In ultima analisi la scuola ha garantito ad una larga fetta di giovani un pasto sano, spesso l’unico della giornata. Con la chiusura forzata delle scuole e delle mense molti ragazzi, sempre quelli che provengono da situazioni economiche più difficili, non hanno più avuto la possibilità di un’alimentazione regolare e sana.

Questa crisi economica sta imponendo scelte a debito per l’intera Europa, la chiusura dei programmi come Erasmus e tutte le misure, indirettamente e direttamente, stanno penalizzando le nuove generazioni.
Invertire la rotta diventa non solo una necessità, ma anche un risarcimento per questi giovani che oggi dentro casa stanno immaginando il mondo che verrà. Diamogli almeno tutti gli strumenti possibili per renderlo migliore.